La coppia di fatto e la coabitazione legale
Oltre al matrimonio, in Belgio esistono altri due tipi di coabitazione:
1. La coppia di fatto
2. La coabitazione legale
La scelta familiare determina anche le regole per compilare la dichiarazione fiscale.

a) La coppia di fatto
Due persone formano una coppia di fatto quando abitano insieme, ma non sono sposate, né hanno fatto una dichiarazione di coabitazione legale. In questo caso, ciascuno dei partner è tassato separatamente (sulla base dei redditi personali) e deve compilare una dichiarazione propria.
A livello fiscale, il componente di una coppia di fatto non può, in alcun modo, risultare a carico dell’altro.
- Chi detiene il carico fiscale dei bambini, in una coppia di fatto?
Se due persone che formano una coppia di fatto hanno anche un bambino in comune, tale bambino può essere considerato a carico di un solo genitore, che assumerà così la posizione di capo famiglia.
Ciò significa che, nel momento in cui bisogna riempire la dichiarazione dei redditi, i due partner devono scegliere quale dei due genitori avrà il figlio a carico. La persona prescelta inserirà la dicitura nella propria dichiarazione dei redditi e risulterà, quindi, capo famiglia.
- I diritti di successione
I componenti di una coppia di fatto non possono ereditare l’uno dall’altro. Tuttavia, un notaio competente può verificare le seguenti possibilità: se il defunto ha definito le sue volontà in un testamento o ha effettuato una donazione nei confronti del partner; se esistono clausole particolari inserite nell’atto d’acquisto dell’immobile o specifiche condizioni riportate nel “contratto di vita comune”; se è stata sottoscritta un’assicurazione sulla vita.
a) Tramite testamento: il partner ancora in vita può ottenere una parte (ad es. se ci sono figli) o la totalità dei beni del defunto; ma deve anche sostenere delle spese di successione molto costose ;
b) Tramite donazione: anche in questo caso, però, la presenza di altri eredi (figli) e le ingenti spese di successione possono rappresentare un deterrente;
c) Tramite clausole particolari inserite nell’atto d’acquisto dell’immobile;
d) Sottoscrivendo un’assicurazione sulla vita: questa soluzione presenta, tuttavia, alcuni inconvenienti;
e) Attraverso una convenzione particolare negoziata e trascritta in un “contratto di vita comune”.
b) La coabitazione legale
Per essere considerati coabitanti legali” (e usufruire, quindi, della tutela giuridica che deriva da tale condizione) due persone devono recarsi presso gli uffici del comune di residenza e sottoscrivere una dichiarazione di coabitazione legale. In Belgio, la coabitazione legale è una possibilità offerta a tutti coloro che vivono insieme ovvero alle coppie eterosessuali e omosessuali, ai membri di una stessa famiglia (fratelli, sorelle, ecc.) e alle persone che intrattengono relazioni senza connotazione sessuale.
Condizioni per richiedere la coabitazione legale
Per sottoscrivere una dichiarazione di coabitazione legale, bisogna possedere le seguenti caratteristiche e abilità: avere capacità giuridica di intendere e di volere, non essere sposati, né coabitanti legali con altre persone.
- Regole per compilare la dichiarazione
La dichiarazione di coabitazione legale deve essere consegnata all’ufficiale di stato civile del proprio comune di residenza. L’ufficiale deve poi trasmettere, ai richiedenti, prova dell’avvenuta ricezione.
La dichiarazione può essere redatta in maniera autonoma oppure attraverso i formulari standard messi a disposizione dal comune di residenza.
Per essere efficace, la dichiarazione deve contenere gli elementi che seguono:
Dopo aver ricevuto la dichiarazione, l’ufficiale di stato civile ha il compito di verificare se sussistono le condizioni legali necessarie per avere diritto allo status di coabitanti legali. Se la
sua indagine è positiva, egli inscrive la dichiarazione nel registro della popolazione.
- Diritti e doveri dei coabitanti
Il Codice civile (art. 1475 – 1479) precisa quali sono diritti e doveri dei coabitanti legali.
a) La protezione dell’alloggio familiare. Per alloggio familiare s’intende l’immobile in cui si è stabilita la residenza comune e i mobili che ne fanno parte. Un coabitante non può decidere, da solo, di vendere, regalare o fare un’ipoteca sulla casa; è necessario, infatti, l’accordo del proprio partner. Se uno dei due coabitanti rifiuta l’accordo senza un valido motivo, il giudice di pace può autorizzare l’altro ad agire da solo.
b) I coabitanti devono partecipare alle spese comuni in base alle loro possibilità economiche.
Come accade per le coppie sposate, i coabitanti hanno l’obbligo di partecipare ai bisogni della famiglia e devono in ugual modo partecipare alle spese relative alla crescita e all’educazione dei minori che fanno parte del nucleo
familiare (che si tratti di figli in comune oppure no).
c) L’obbligo di condividere i debiti. Ogni volta che uno dei coabitanti contrae un debito indispensabile alle esigenze del nucleo familiare, così come per la crescita e l’educazione dei bambini che ne fanno parte, l’altro partner sarà ugualmente tenuto a ripagare il debito (prestito per l’acquisto di una casa o di un’automobile, ecc.). Tuttavia, l’obbligo non include i debiti eccessivi rispetto alle risorse finanziarie dei due coabitanti. I coabitanti legali dividono ugualmente la tassa patrimoniale sugli immobili (cosiddetto “précompte immobilier”), anche se l’immobile di residenza è intestato ad un solo componente della coppia, così come il bollo e le spese dell’automobile in comune.
- Il giudice di pace
Se i partner attraversano un periodo di crisi e la coabitazione è seriamente messa in discussione, il giudice di pace può disporre alcune misure urgenti e provvisorie.
Queste misure possono riguardare l’immobile di residenza, gli altri beni materiali dei coabitanti e i
figli in comune, i diritti e doveri da rispettare, ecc.
Attenzione! Il giudice di pace può stabilire determinate misure anche a seguito dell’interruzione della coabitazione legale.
- Le conseguenze della coabitazione legale sulla dichiarazione dei redditi
Per l’anno in cui è avvenuta la dichiarazione di coabitazione. L’amministrazione considera i coabitanti legali ancora come entità isolate a livello fiscale; i partner devono, quindi, compilare due dichiarazioni distinte.
Per gli anni che seguono la dichiarazione di coabitazione.
I coabitanti legali ricevono una dichiarazione fiscale comune. L’amministrazione pubblica stabilisce un’imposizione a nome di entrambe i coabitanti legali.
- Il carico fiscale dei figli in comune
Per l’anno in cui è avvenuta la dichiarazione di coabitazione legale, i coabitanti devono comunque compilare una dichiarazione fiscale individuale. Di conseguenza, se la coppia ha uno o più figli in comune, bisognerà scegliere a chi attribuire i bambini a carico.
La persona prescelta inserirà la dicitura nella propria dichiarazione dei redditi e risulterà, quindi, capo famiglia.
- Applicazione del “quoziente coniugale”
Il “quoziente coniugale” è una misura fiscale volta ad alleggerire il carico fiscale dei congiunti e dei coabitanti legali (che sono, come abbiamo visto, tassati in modo comune per gli anni successivi alla dichiarazione di coabitazione).
Tale misura comporta la redistribuzione dei redditi del coabitante più benestante all’altro, quando quest’ultimo è caratterizzato da reddito nullo o molto basso. In particolare:
Se un coabitante ha un reddito professionale che rappresenta meno del 30% dell’ammontare complessivo del reddito professionale dei due partner ovvero della coppia, l’amministrazione applicherà automaticamente la procedura del quoziente coniugale. Come conseguenza, i coabitanti si ritroveranno in una fascia di tassazione inferiore.
- Il ricovero in casa di cura e di riposo
La sistemazione provvisoria o definitiva di uno dei coabitanti in una casa di cura o di riposo può essere considerata, sul piano fiscale, una
separazione di fatto.
Ciò implica che, in caso di degenza, i coabitanti legali sono tenuti a pagare le tasse in modo distinto; questo vale per le dichiarazioni dei redditi successive all’anno di ricovero nell’istituto.
Quando uno dei coabitanti è ricoverato in un istituto di cura, le spese di permanenza sono detraibili (all’80%) dall’ammontare totale netto dei redditi dell’altro coabitante. Queste spese sono da considerarsi come vitalizio alimentare.
Le spese sono detraibili solo a seguito di alcune specifiche condizioni:
- Il “contratto di vita comune”
Due persone che vivono insieme (in maniera legale o no) possono regolare alcuni aspetti della coabitazione attraverso un “contratto di vita comune”. Il contratto, ovviamente, non rappresenta un obbligo, ma è una scelta del tutto opzionale; esso deve essere redatto davanti ad un notaio. In seguito, i coabitanti possono richiederne l’iscrizione presso il registro della popolazione dello stato civile. - In un contratto di vita comune, si possono regolare solo gli aspetti che definiscono l’organizzazione del nucleo familiare e alcune conseguenze della coabitazione sulle proprietà. Ma un contratto di vita comune non può imporre limiti alla libertà individuale dei contraenti, poiché solo il matrimonio si riserva questo diritto.
- Chi abita insieme senza contrarre matrimonio non può obbligare il compagno ad essere fedele, né a pagare un’indennità illimitata nel tempo in caso di separazione.
- Mettere fine a una coabitazione legale
La coabitazione può dirsi conclusa:
- automaticamente, tramite il matrimonio o il decesso di uno dei coabitanti,
oppure - volontariamente, attraverso dichiarazione comune o unilaterale.
La dichiarazione che intende porre fine all coabitazione legale può essere introdotta i maniera congiunta o unilaterale. Essa dovrà essere redatta per iscritto e consegnata all’ufficiale di stato civile del comune di residenza (il quale trasmetterà, in seguito, prova dell’avvenuta ricezione).
Per essere efficace, la dichiarazione deve contenere gli elementi che seguono.
Alcuni comuni mettono a disposizione formulari standard anche per tale dichiarazione.
- Dichiarazione dei redditi in caso d’interruzione del rapporto di coabitazione
Se una coabitazione legale si è conclusa nel 2011, la dichiarazione fiscale 2012 (relativa ai redditi dell’anno 2011) non sarà più in comune.
I singoli riceveranno la propria copia personale.
- Figli a carico nell’anno di cessazione della coabitazione legale
Per stabilire chi prende i figli a carico per l’anno di cessazione della coabitazione legale, bisogna tener conto della situazione familiare reale relativa al primo gennaio dell’anno di tassazione in questione. - I diritti di successione
Dopo l’entrata in vigore della Legge del 28 marzo 2007, il coabitante superstite ha diritto all’usufrutto dell’immobile di residenza comune. Egli ha, quindi, il diritto di abitare
nell’immobile o di affittarlo per ricavarne una rendita personale.
Altri diritti potranno aggiungersi a quello dell’usufrutto solo nel caso in cui redatti nel testamento. Allo stesso modo, l’usufrutto può essere revocato se tale volontà del defunto è trascritta nel testamento.
È sempre bene consultare un notaio, perché i diritti di successione possono comunque variare in base a circostanze specifiche, da valutare caso per caso.
Per avere maggiori informazioni sulla coabitazione legale, rivolgetevi presso l’ufficio di stato civile del vostro comune di residenza.















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